L’IMPORTANZA DEI VALORI

Una grande sfida ci spetta: spostare l’attenzione.
A tutti i livelli e in tutti i contesti pare che ormai la pratica preferita sia essere pro o contro: pro o contro la tecnologia, pro o contro lo smart working, pro o contro le biotecnologie, pro o contro la scienza, pro o contro questo e quello. In realtà tutti questi pro o contro sono sterili, in quanto si focalizzano tutti sullo strumento e non sull’utilizzo che se ne fa. È una dinamica che come fine e risultato ha una discussione continua che non porta a nulla se non ad esasperare gli animi e alzare le barriere individuali.
Il vero punto del confronto, non scontro, è la bussola condivisa grazie la quale dare uno rotta sana all’utilizzo degli strumenti. Questa bussola è il quadro di riferimento valoriale che dovrebbe guidare l’utilizzo di questo strumenti e della nostra vita. Quei valori universali che in ossequio alla produttività materiale abbiamo risposto nel cassetto dei ricordi.
La vera questione è riempire il vuoto lasciato dalla secolarizzazione, ossia il processo di svalutazione di questi valori. Dimenticare questi valori significa derubare la società della struttura interiore per reggersi in piedi. Bisogna ritornare a parlare di ricerca interiore, valori condivisi e crescita spirituale (nel suo significato più ampio).
 
Ogni tradizione che si rispetti è valida in questo senso. È inutile fermare il progresso, va guidato, ma se alla guida ci sono ego ipertrofici privi di valori umani prosociali e profondamente trascendenti, gli egoismi individuali porteranno ad un unico esito.
Non importa che tu sia pro o contro, non fa alcuna differenza, perché il risultato sarà il medesimo: il vuoto esistenziale che ormai dilaga, anche se coperto dal rumore di una società inebriata dalle sue false sicurezze a breve termine .