È giusto ridere sulla o della pandemia? È giusto ridere nel bel mezzo di una tragedia?
Socraticamente direi che non conta la risposta ma la domanda.
È giusto chiedersi se sia giusto?
Il problema non è di morale ma di salute. La domanda giusta è: ti fa bene ridere in una situazione negativa, difficile, tragica?
Quando la risposta è sì, fallo!
Vi è una stagione per il sole e una per il temporale, così vi è un tempo per ridere e un tempo per piangere.
Ma ci sono anche le mezze stagioni e anche nel bel mezzo dell’inverno ci facciamo baciare dal sole senza scandalizzarci.
Così vi è un tempo per il dolore e un tempo per lasciare andare, e nel tempo del dolore sono necessari dei momenti dove lasciamo andare comunque, come è necessario vivere il tempo del dolore lasciando la necessità di stare bene.
I buddisti, ma anche i cristiani delle origini, parlerebbero di lasciare andare i nostri attaccamenti, noi psicologi parliamo di lasciare andare credenze o convinzioni disfunzionali e tutti siamo concordi che il vero processo di crescita e liberazione sta nel lasciare andare le nostre aspettative su come dovrebbe essere la realtà per accoglierla così com’è.
Guarda caso l’umorismo funziona, ossia diverte, solo ad una condizione: che riesca a rompere le aspettative.
Sono queste aspettative che si frappongono tra noi e la realtà impedendoci di viverla per quello che è, che ci fanno analizzare le questioni nel modo sbagliato, per esempio trasformando una risorsa per il benessere, come l’umorismo, in una questione morale.
Chi sono io per giudicare chi utilizza l’umorismo in una situazione difficile? Chi sono io per giudicare chi preferisce non usarlo? Soprattutto a cosa mi serve giudicare?
L’umorismo usato bene non banalizza il dolore ma rompe le aspettative che ci impediscono di vivere la realtà del momento per quella che è.
L’umorismo nel suo utilizzo più nobile sorride alla vita aprendo il cuore ad una dimensione trascendente, una dimensione che nel ridimensionare gli eventi e il nostro ego ci eleva a comprensioni superiori attraverso l’umiltà di un sorriso autoironico.
Spezza la paura, ridimensiona la minaccia, ci aiuta ad accettare e apprezzare quello che siamo.
L’umorismo sano e utilizzato bene è una carezza al momento giusto che ci ricorda che il buio non esiste, è solo luce che non riusciamo a vedere.
L’umorismo è uno strumento della resilienza, un modo per distaccarsi dal dolore per non identificarsi con esso.
L’umorismo è una medicina che va utilizzata al momento giusto e ognuno di noi sa quando è il momento giusto per sé e può sviluppare la capacità di sentire quando è giusto anche per gli altri.
Se l’umorismo è sano ogni momento è quello giusto anche se non è crema e gusto.