ORTORESSIA da Wikipedia: sindrome nervosa caratterizzata dall’ossessione di un’alimentazione sana, che spinge ad eliminare gruppi di cibi essenziali per una dieta equilibrata.
Quanto la ricerca di una vita sana a tutti i costi oggi nasconde in realtà un urlo d’aiuto di un malessere più profondo?
Quanto nella ricerca spasmodica del sano e salutare su cui gioca il marketing del benessere a tutto “bio-veg-nat-ol” e chi più ne ha più ne metta ,che è diventata la nuova religione collettiva, in realtà nasconde una fragilità di fondo irrisolta che per farsi luce ai nostri occhi ottenebrati dall’esteriorità veste i panni che noi siamo in grado di vedere?
Perché piuttosto che guardarci dentro continuiamo a trovare un nemico fuori? Oggi il cibo, domani la sedentarietà, dopodomani l’iperattività, dopo-dopo-domani gli stranieri, dopo-dopo-dopo-domani chi ce l’ha con gli stranieri?
Nell’equilibrio sta la virtù. Continuiamo a seguire ricette miracolose per non ascoltare l’unica voce che non costa nulla, non ci mette contro nessuno e che ci darebbe tutte le risposte.
Sono un sostenitore del benessere bio-psico-sociale così come inteso dall’OMS, anzi anche di più perché il benessere per me è bio-psico-sociale ma soprattutto SPIRITUALE (A tal proposito vedi “La grande via” il sito del prof. Franco Berino e colleghi http://www.lagrandevia.it/).
E’ possibile che ancora non si sia in grado di dire con chiarezza che gli -ismi, di qualsiasi genere e colore, sono la via per la perdita di una grande opportunità: conoscere se stessi e gli altri.
Se ossessionarti per il benessere significa perdere la possibilità di conoscere te stesso, beh a quel punto forse aveva ragione mio padre che nel suo essere figlio di un generazione che ha conosciuto la fame e che nonostante il diabete si concedeva qualche dolce mi diceva sempre “Mica posso vivere da malato per morire sano!”
Da questa massima filtrerei un insegnamento di equilibrio: prendiamoci cura di noi stessi nelle tre dimensioni indicate dall’OMS, quando una delle tre sovrasta le altre significa precludersi il cammino per il vero benessere che si realizza nella quarta dimensione (con pazienza attendiamo che la riconosca anche l’OMS, siamo fiduciosi e quando sarà il momento brinderemo con un aperitivo sereno senza sensi di colpa).